Forpus coelestis

 

 

 

Descrizione

Il Forpus Coelestis è indubbiamente la specie più diffusa tra quelle del genere Forpus, ma si tratta comunque di un uccello relativamente poco diffuso in Italia, considerata la sua grande adattabilità alla vita in cattività e il fatto che se giustamente abituato è un uccello particolarmente adatto ad essere un animale domestico da compagnia. E’ un pappagallo particolarmente robusto che si riproduce con una relativa semplicità e che considerata la sua taglia ridotta ha bisogno di spazi relativamente limitati specie se confrontati con quelli che necessitano molti psittacidi, famiglia al quale il genus Forpus appartiene. E’ un pappagallo anomalo anche in termine di rumorosità, essendo abbastanza silenzioso e emettendo dei suoni non sgradevoli. In oltre come si può evincere dalla sezione mutazioni è reperibile in diverse e affascinanti mutazioni. Ciò nonostante non è facilmente reperibile in commercio, si può trovare solo in uccelliere specializzate nella vendita di pappagalli o meglio dagli allevatori che a dire il vero a mio avviso non sono molto numerosi. Anche alle mostre ornitologiche non è generalmente molto rappresentato. La sua diffusione è però ad avviso di chi scrive in netta crescita negli ultimi anni, anche se riteniamo che non abbia ancora la diffusione che meriterebbe.

Riproduzione

 Ormai ben stabilizzati in cattività, uccelli nati in allevamento si riproducono anche in contenitori poco spaziosi tipo gabbie da cova di 50 x 40 x 40. Onde evitare che i soggetti ingrassino troppo, bisognerebbe, però, alloggiarli in gabbie di almeno 70x 40x40, oppure sistemarli in volierette, al di fuori del periodo riproduttivo.

Sono parrocchetti tendenzialmente timidi verso l'uomo ma, con il tempo, possono arrivare a diventare confidenti e risultano molto robusti e resistenti alle malattie.
Soprattutto nel periodo della riproduzione, possono diventare molto aggressivi nei confronti dei congeneri ma hanno la necessità di essere in compagnia per evitare condizioni di stress che possono portare anche alla morte.

Resistono a temperature minime di 10°C, ma sopportano anche temperature inferiori allo zero, se hanno la possibilità di rifugiarsi in un nido ben coibentato.
La riproduzione principale comincia in primavera ma, se alloggiati in ambienti riscaldati e ben illuminati per almeno 14 ore la giorno, si riproducono tutto l'anno. 
Depongono da 4 a 10 uova, solitamente 6 ad intervalli tra 24 e 48 ore ed iniziano ad incubare dal secondo uovo.

Incubazione 21 - 24 giorni; i piccoli sono nutriti nel nido,dalla femmina imbeccata dal maschio, per quattro - sei settimane ed i giovani che escono dal nido sono normalmente indipendenti dopo una settimana -dieci giorni dall'involo.
A questo punto, è consigliabile separarli dai genitori che, altrimenti, possono perseguitarli e morderli fino ad ucciderli per iniziare una nuova covata. Attenzione soprattutto ai giovani maschi che, fuori dal nido, vengono accettati poco volentieri dal padre.
I giovani sono maturi sessualmente intorno ai 10 mesi- un anno, età alla quale iniziano a riprodursi regolarmente (i maschi qualche volta sono fecondi già a quattro mesi) ma, normalmente, diventano buoni allevatori solo al secondo anno di vita.